Bussa Mimiu

BUSSA MIMIU
NOME BUSSA MIMIU
NATO A NUORO
IL
RUOLO ALLENATORE
ALTEZZA
PESO

Poche ore prima di morire contestò il progetto del Palazzetto

L’ultima rovesciata

Mimiu Bussa, dall’Attilia al municipio

Nuoro Con Mimiu Bussa se ne è andato un pezzo della storia del calcio nuorese. Il consigliere comunale, scomparso nei giorni scorsi, aveva un grande passato di calciatore e allenatore. Una carriera agonistica vissuta tutta nell’Attilia di Nuoro, formazione della quale fu per molti anni il capitano. Giocava da centravanti e il ricordo dei tifosi è legato in particolare alle sue rovesciate. Come tecnico era stato a Orani, a Oliena dove allenò la Corrasi e in diversi altri paesi. Ma la sua stagione più importante fu con la Nuorese, che guidò per un anno. Il suo nome comunque resta soprattutto legato all’Attilia, formazione che, ironia della sorte, è scomparsa dal panorama calcistico proprio quest’anno. Mimiu Bussa in campo era un generoso, così come in seguito lo fu fuori dagli stadi. «Se alla sua buona tecnica avesse unito una maggiore cattiveria nel gioco», ricorda Pasquale Catte, presidente delle Vecchie glorie della Nuorese, «avrebbe avuto soddisfazioni ancora più grandi. Con l’Attilia Mimiu Bussa visse la sua stagione più bella nel ’74-75 quando nel campionato di Promozione, sotto la guida del maestro e amico Zomeddu Mele, i nuoresi arrivarono a un passo dalla vittoria finale. Era l’anno di Cicalò in porta e di Bundone, Saba, Delogu, Picconi, Fois, Porcu, Stellino, e dei due Lai. Lasciato in campo di gioco Bussa passò sulla panchina e qualche anno fa ai microfoni di Radio Barbagia da dove teneva informati sui movimenti dello sport in provincia. Nello stesso Consiglio comunale, del quale era entrato a far parte nel 1995, si è sempre occupato soprattutto di questioni legate allo sport. Era lui il referente delle società ed era lui che “pedinava” sindaco e assessori per cercare di risolvere i molti problemi, legati soprattutto all’impiantistica sportiva. Nel suo ultimo intervento, poche ore prima dell’infarto, si è occupato del palazzetto dello sport, richiamando l’attenzione sulle tecniche di costruzione che ne renderebbero poco economica la gestione. L’assise comunale ha preso l’impegno di dedicargli proprio quella struttura. Se sarà così si spera che saranno tenuti prima in considerazione i giusti rilievi che aveva mosso. Altrimenti il Consiglio meglio farebbe a dedicargli il “suo” Quadrivio, stadio che lo ha visto protagonista.

GRAZIANO CANU da L’Unione Sarda

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